CANTAUTORI SABINI


In passato, soprattutto negli anni '70, la figura del cantante /autore che spesso si accompagnava anche con pochi strumenti acustici, era tenuta molto più in considerazione. Il testo delle canzoni, era uno degli elementi portanti di questo modo di esprimersi e soprattutto in alcuni periodi, è stato non solo veicolo di informazione ma anche di diffusione di idee e di valori, considerati "alternativi". D'altra parte, è innegabile che le radici di questo fenomeno affondino nella storia piu' antica della musica e della poesia. In Italia, oltre al contributo degli chansonnier francesi che hanno ispirato tanti cantautori di casa nostra, va considerata una tradizione popolare molto importante, in cui spicca la figura del cantastorie.

 Anche a Rieti è esistito, ed esiste ancora, un "cantautorato" abbastanza attivo. Riferendoci al passato più recente, non possiamo dimenticare Francesco Rinaldi e Maurizio Festuccia che pur nella loro diversità di approccio, sono stati attivi negli anni '70 e '80, riuscendo anche ad interessare con il loro lavoro, alcune case discografiche.  ln questa pagina c'è anche uno spazio dedicato al primo Festival  Nazionale dei Cantautori, svoltosi a Rieti nella primavera del 1982. Il fenomeno cantautorale locale però, non può essere solo ricondotto ai suoi protagonisti principali nè al periodo di maggior attenzione verso la canzone d'autore.  Sicuramente, l'artista che si è maggiormente affermato, anche a livello nazionale è Marco Graziosi.

 A livello locale invece, sottolineiamo il contributo di Luca e Germano che pur appoggiandosi su spartiti di successo, hanno avuto la capacitò, con grande ironia e a tratti con tenerezza, di raccontare la città di Rieti, le sue contraddizioni, i suoi personaggi e i tanti problemi, piccoli e grandi, che l'attanagliano.  In questa pagina potrete trovare anche un sintetico ritratto artistico di Carlo Valente e Francesco Colangeli.


FRANCESCO COLANGELI



Francesco Colangeli nasce a Rieti nel 1992, comincia a studiare musica sin da bambino suonando il pianoforte, scrive le sue prime canzoni durante gli anni della scuola superiore ispirandosi ai grandi cantautori italiani e alle grandi band rock degli anni '70/'80. Dopo la maturità classica intraprende lo studio del pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, contemporaneamente si inscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. In questo periodo dà vita al progetto musicale "Julian Ross" che tenta di unire il linguaggio e le tematiche della canzone d'autore con le esigenze del contesto sociale e musicale di oggi. Nel dicembre 2017 ha inciso il primo album di inediti "Un giuramento all'orizzonte" registrato presso Pepperpot Studio e finalizzato presso Gli Artigiani Studio di Roma che verrà pubblicato entro il 2018.


CARLO VALENTE


Carlo Valente, fisarmonicista per tradizione, pianista per curiosità, chitarrista per sbaglio e cantautore per caso. 

Si autodefinisce cantautore nella vita e uomo sul palco, ma – dice - sta lavorando per cercare di invertire l’ordine dei fattori.

Carlo è un autore romantico, estremamente eclettico, irriverente ed ironico. Il suo mondo artistico introspettivo, nostalgico ed intimo si fonde alla canzone impegnata, toccando temi sociali importanti, dove esprime la sua opinione a gran voce. Il Cicolano (la bassa Provincia di Rieti al confine con l'Abruzzo), sua terra d'origine, si scorge in ogni parola pronunciata, in ogni corda pizzicata, in ogni tasto sfiorato.

Carlo Valente nasce a Rieti nel 1990. Ad otto anni si innamora della fisarmonica, che studia fino ai 17 anni, dove scopre una viscerale passione per la canzone d'autore. Scrive i suoi primi brani su un piccolo pianoforte, ispirandosi ai grandi cantautori italiani. Il passaggio alla chitarra diventa inevitabile. 

Il 12 ottobre 2013 partecipa con le sue canzoni alla manifestazione "Costituzione: la Via Maestra" organizzata dalla FIOM e svoltasi a Piazza del Popolo a Roma. 

Nel 2014 esce il suo primo EP "COLLEzioni", seguito da un tour in piccoli circoli d'Italia.Dal 2016 è allievo alla scuola di alta formazione Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, nella sezione “Canzone”.

Il 10 febbraio 2015 ha partecipato all’evento “Noi non ci Sanremo” organizzato da Luigi “Grechi” De Gregori e Francesco Pugliese all’Asino che Vola (ROMA), esibendosi con sul palco assieme a Francesco De Gregori. 

Vincitore della prima edizione del premio “Duel-cantautori a confronto” a Torino nel 2015.

E’ stato finalista e vincitore per il “Miglior Testo” al Premio Bindi 2015 con il brano “Tra l’altro”, dedicato a Federico Aldrovandi. 

Finalista ai Premi De Andrè, Bertoli ed al festival Botteghe D’Autore 2015.  

Il 2 marzo 2017 è uscito il suo primo album dal titolo "Tra L'Altro..."

 

Dal sito Rock.it.it



MARCO GRAZIOSI



            VIDEO



Marco Graziosi è un cantante e musicista di Montenero Sabino, noto al grande pubblico per essere il maggior interprete italiano delle canzoni di Rino Gaetano. Grazie anche all'amicizia con Anna Gaetano, sorella di Rino,  è andato in giro per l'Italia e all'estero contribuendo ad incrementare il rinato interesse nei confronti del cantautore calabrese.

Nel 2007, al Festival di Sanremo, Marco  ha anche accompagnato alla voce Paolo Rossi nell’ interpretazione di una canzone inedita di Rino Gaetano dal titolo “In Italia si sta male”. Nello stesso anno, con lo stesso brano, è salito sul palco del concertone del Primo maggio interpretando anche anche la famosa  “Ma il cielo è sempre più blu” ,duettando con Andrea Rivera e ancora con Marco Conidi.

Un'altra importante partecipazione di Marco Graziosi è stata quella nel film “Rino Gaetano”, andato in onda su RAI 1, in cui ha recitato e curato alcuni brani della colonna sonora. Nello stesso, lavoro, è stato presente anche Franco Pistoni, artista reatino.

Ma Marco Graziosi non è solamente Rino Gaetano. è anche un bravissimo cantautore che ha scritto bellissime canzoni. La sua carriera è iniziata nel 1992,  alla 9° edizione del “Festival nazionale della canzone” di Mesola (Fe) dove risultà finalista.. L'anno successivo fu ancora finalista è al concorso “Prospettiva Musica” di Roma..

Nel 1994, uscì il suo primo lavoro  “Tracce di sangue nella circolazione alcolica” a cui seguì dopo due anni, “Fratelli d’Italia”, vincitore del premio “PFM” svoltosi all’ Alpheus di Roma.

Con il nuovo millennio, nel 2002 è uscito l’album d’esordio 

“Bar/collando” scritto, prodotto e arrangiato interamente da Marco e piazzatosi al terzo posto nella classifica delle vendite di dischi al centro Italia con più di duemila copie vendute. Il cd contiene anche "Come quanno", struggente canzone in dialetto montenerino.



      IL FESTIVAL DEI CANTAUTORI (1982)


Il primo Festival dei Cantautori contribuì a far emergere una realtà che in più di un caso, restava confinata all'interno dei gruppi di amici o al chiuso dei locali underground. Il concorso fu organizzato da Radio Onda Verde e patrocinato dal Comune di Rieti. Si svolse presso il teatro Flavio Vespasiano nell'aprile del 1982 ed interamente ripreso da R.T.R. Oltre ai già citati Maurizio ( Lancillotto) Festuccia e Francesco Rinaldi, parteciparono anche Rodolfo Luciani, Antonio Rapuano, Barbara Faraglia, Rita Catucci. Hilmut Foster, Alberto Eleuteri e il ed il nostro Egisto Fiori. Avrebbe dovuto esserci anche Raffaello Simeoni, accompagnato dai i Musical Box di Francesco Temperanza e Franco Pistoni. Purtroppo, solo qualche giorno prima,  Raffaello Simeoni fu chiamato per prestare il servizio militare ed il bellissimo brano in concorso, " il Mago", fu cantato da Francesco Temperanza.  Il pezzo era stato concepito basandosi sulla straordinaria voce di Raffaello e nonostante l'impegno di Francesco, ottimo chitarrista, non ebbe il successo che meritava.

Le basi musicali di molte canzoni in concorso, furono registrate dai gruppi Mahatma, T.N.T. e Quinta Stagione.

Alcuni arrangiamenti furono curati da Raffaele Mirabella, Luciano Forgini e Sandro Casciani.  




    IL RACCONTO


di Egisto Fiori

Con Maurizio "Lancillotto" ci conoscevamo da ragazzini e Radio Onda Verde era sul finire degli anni '70 una delle radio locali che preferivo. Spesso, quando l'emittente si trovava ancora in via Garibaldi, nei pressi di Porta d'Arce, andavo a trovare gli amici che vi trasmettevano. La radio proponeva  programmi musicali molto interessanti e tra questi, voglio ricordare il "Paese d'Alice", nome forse mutuato dalla celebre emittente bolognese e condotto da un bel gruppo di giovani tra cui Alberto Campanelli e Maurizio Lalle. Ogni 8 marzo, festa della donna, R.O.V. organizzava trasmissioni ed interviste. Mi ritrovavo, per ragioni o in ruoli diversi, sempre coinvolto. Quando fui contattato per il Festival quindi, non vi trovai nulla di strano anche se già ero noto per essere uno dei protagonisti di Radio Cantaro. Al contrario, coinvolsi anche Raffaello Simeoni e Franco Pistoni, con cui abbiamo condiviso non solo quell'esperienza radiofonica ma momenti importantissimi di vita ed esperienze indimenticabili , tra cui lo stage e lo spettacolo a Rieti con Argento del Living Theatre. All'esperienza partecipò tra gli altri anche Francesco Rinaldi. Questo ha molto contribuito a creare un bel clima, alimentato da personaggi simpaticissimi come Helmut Foster. Nei giorni di prove, nei momenti più impensati , la sua voce risuonava per tutto il teatro cantando " Rosa e maggio", notissima canzone napoletana. Era un tormentone da cui il ricordo di quel festival non può prescindere. Purtroppo la notizia della partenza di Raffaello Simeoni per il servizio di leva, rovinò non poco il clima di festa e di attesa. Alcuni di noi perdevano, anche se momentaneamente un amico ma anche l'opportunità di far conoscere un pezzo bellissimo come il "Mago" cantato dalla straordinaria voce di Raffaello. Ogni artista presentava due canzoni. " Sulle ali di Icaro" di Francesco Rinaldi, con il mio rammarico e il disappunto  di parte del pubblico che era venuto da Poggio Bustone per sostenere il suo beniamino, fu eliminata quasi subito.  Per quanto mi riguarda, cantai " Cielo e mare" e " Scarpe da tennis", scritte qualche anno prima. Mi andò bene. Risultai, se non sbaglio, il secondo assoluto e vinsi un sacco di primi premi, tra cui, quello per l'interpretazione.  La serata fu ripresa da RTR, allora seguitissima. Già dal giorno successivo, girando per a città incontrai moltissime persone che vollero farmi i complimenti. Qualcuno pretese anche un autografo. Erano persone gentili ma, a ripensarci oggi mi viene da sorridere, provocarono il solo effetto di farmi rintanare in casa, per  l'imbarazzo e per più di una settimana. Durante il concorso fecero un sacco di foto, ma allora non avevo una lira, e rimasero nei cassetti degli studi fotografici. Questo spiega anche la carenza di mie immagini in questa pagina. Quel concorso fu comunque molto importante per me ed una delle immediate conseguenze, fu la mia partecipazione , grazie a Francesco Rinaldi, a vari Festival dell'Unità ed altre iniziative di piazza. Partivamo a bordo del suo furgone rosso e....

Festival, canzoni ed autori, furono presentati anche grazie ad un opuscolo di cui, a lato, riportiamo la "testata". Sfogliando il libriccino, possiamo trovare anche considerazioni che ci aiutano a comprendere il sentire di un'epoca. In basso, si riportano alcuni passi di ciò che allora fu stampato sull'opuscolo di presentazione.


Parole, paroline, parolone, parolacce

Per un cantautore la realizzazione di un testo per una canzone è la parte più impegnativa, quella che lo sottopone ad uno sforzo di concentrazione e di sintesi non indifferente. La musica può essere già stata composta o arrivare in seguito. L'importante è che che scatti la vibrazione giusta, che un'emozione più forte delle altre aumenti l'interesse per un tema anzichè per un altro.  Questa volta di temi ce ne sono per tutti i gusti, tutti affrontati con lo stesso impegno da parte dei loro autori, ma articolati e presentati secondo una propria personalità ed un proprio modo di vedere la vita.

...La vita scorre e fa sentire il suo peso anche sulle spalle di questi giovani che sembrano provare ogni tanto l'esigenza di fermarsi, gettare un'occhiata più penetrante intorno e farsi una ragione di quel che sono. Tra le righe del pentagramma avvertiamo una sorta di bisogno sofferto, affrontato a volte con coraggio, altre con rabbia, altre ancora con fantasia: il bisogno di una propria identità, libera da ogni schema, di una propria posizione da cui lottare, sfidare, esporsi, dichiararsi, compromettersi forse...comunque esistere.


Il concorso dei cantautori fu vinto da Maurizio Festuccia,  detto "Lancillotto", il cui nome è storicamente legato all'emittente reatina Radio Onda Verde.

Nel 1987, la sua canzone

 " Briciole di pane", cantata dai giovanissimi"Future", approdò con successo a Sanremo.


Il manifesto "personalizzato" del Festival.

Rieti, 30 aprile 1982 


Egisto Fiori ed Eugenio Finardi