LA MUSICA A RIETI NEGLI ANNI '60 E '70


Le bands reatine rispetto ai loro colleghi di  provincia, potevano godere negli anni '60, di un'occasione in più di visibilità e di confronto.

La "Parata di Primavera" infatti, rappresentava per i gruppi locali la possibilità di esibirsi e di confrontarsi con alcuni dei più grandi nomi della realtà nazionale. 

Ecco un breve elenco dei complessi attivi a Rieti e nel territorio, negli anni '60. 

I Titani, I Birilli, I Normanni, I Lovers, I Sonital, I Night Birds, I Naufraghi,

I Sabini, Le Pozzanghere Bianche, I Friends, Wanted, Drops, I Blue Reflection, Quelli del Piano di Sopra, Rivendita n. 5, Jonni e i Demoni, I Mahatma, I Duchi, I Nottambuli, I Golden Boys, Julio e i Diamanti, Lady Ligeya, Pop Story. L'Aliante, The White Shadows, Gli Evasi. 

Un discorso a parte merita Lucio Battisti, originario di Poggio Bustone, vera e propria icona della musica sabina.   

Ad Antrodoco era attivo, dal 1968, il gruppo L'Altra versione del racconto”. Ora la band si chiama “Petrarca” in omaggio al mitico Club Petrarca, primo palcoscenico calcato dalla band. Negli anni '60 ad Antrodoco, erano attivi anche i PK e i Draghi.  


                                 UN RARO FILMATO D'EPOCA


Primi anni '80. Il alto e a sinistra, Franco Pistoni ( basso) suona con i Musical Box. Foto archivio Temperanza
Primi anni '80. Il alto e a sinistra, Franco Pistoni ( basso) suona con i Musical Box. Foto archivio Temperanza

Noi, eravamo, allora, come i nostri figli oggi. Molti non ci sono più, altri si sono sperduti, altri sono stati fagocitati. E intorno, Rieti, città inconsapevole di se stessa, avvolta in una tovaglia di soffocamento: creare, ricomporre il quotidiano di sano vivere, spogliarsi del nero manto oppressivo, era rigorosamente proibito da chi, dietro le finestre del proprio ufficio, torvo, era ed è, per sua natura, condannato al meticciato dell’intelletto. Da allora, sempre gli stessi si sono passati di mano il vuoto a cui hanno condannato questi luoghi, sempre oscuri, sempre dietro gli stessi vetri da dove controllavano e misuravano i passi dei loro muri interiori. Oggi, forse, probabilmente, c’è la possibilità di un piccolo passo, verso ciò che i protagonisti di questo video, desideravano, contro l’inespiabile crocifissione della Bellezza. La miseria culturale che abbiamo subito, non è che un aspetto, forse il più eloquente, di quel profondo impulso suicida che, prima o poi, viene sempre a galla, in ogni forma di potere. 

Franco Pistoni.

Il filmato è stato prodotto e messo in rete da Franco Pistoni, noto attore reatino. Franco Pistoni è un artista completo ed oltre ad aver avuto riconoscimenti per la sua poesia, è stato anche uno dei protagonisti della scena musicale locale. Negli anni'70 era un componente de L'Aliante. Oggi quando gli altri impegni nel cinema e nel teatro, lo consentono, suona con i New Musical Box.



                                    FOTO D'EPOCA



Club Petrarca, Antrodoco, 1968.. The White Shadows

Da sinistra: Fernando Felli, Romolo Boccacci, Angelo Cardellini e Antonio Stocchi. 

( Archivio personale Fernando Felli )

Rieti, Circolo di Lettura, 1987. Quintetto di fisarmoniche diretto da Leonida Forgini, scomparso di recente.

(foto archivio Sebastiani)




I MAHATMA  ( foto a sinistra) durante le prove con Fernando Palmari, proveniente dai Friends, Aldo Lafiandra e Luciano Forgini.

Al gruppo si unirono anche Claudio Ursicino e Leonida Forgini.

Il gruppo è rimasto attivo per più di dodici anni.  ( foto archivio Colasanti)



Le interviste

Le interviste concesse da alcuni de protagonisti della stagione beat reatina sono state realizzate nell'ambito del progetto DIDATTICA LUCE IN SABINA, rivista on line promossa da Istituto Luce ed Archivio di Stato di Rieti.



                     NICOLA ARIGLIANO


Il 1968 fu un anno di grandi avvenimenti ma non tutti i reatini sanno che in quel periodo  così emblematico, Nicola Arigliano scelse di trasferirsi a Magliano Sabino. Qui è vissuto fino al 2007.

Arigliano era di una cortesia e di una simpatia uniche.

Qualche volta , per scherzare o per evitare conversazioni telefoniche, rispondeva "Sooo Pasqualeeee !". E' stato un grande artista e soprattutto negli ultimi anni di vita, il mondo del jazz lo ha finalmente riconosciuto come tale.