MUSICISTI IN DIVISA


In questa pagina, proponiamo un breve accenno ai "musicisti in divisa". Con questo termine non vogliamo riferirci solo alle bande musicali operanti sul territorio ma soprattutto, ad artisti che nel passato più o meno recente, hanno svolto, loro malgrado, il servizio di leva a Rieti. La vita di musicisti e di gruppi stata sovente funestata  dal servizio di leva obbligatorio. L'arrivo della cartolina precetto ha spesso determinato la scissione di gruppi consolidati ed un numero impressionante di occasioni perdute. Non sempre però è andata così. Qualche volta infatti, indipendentemente dalla volontà dei protagonisti, , l'  essere stati costretti ad allontanarsi dalla propria città ha favorito incontri importanti e spesso imprevedibili.

In più di un caso, la presenza nella nostra città è stata una condizione importante per lo sviluppo di percorsi personali artistici di grande rilevanza che hanno lasciato il segno nel cuore e nei ricordi di molti reatini.



Enrico Caruso
Enrico Caruso

Tutti conoscono Enrico Caruso ma ben pochi sanno che la carriera artistica del grande tenore partenopeo iniziò a Rieti, nel 1894, durante il servizio militare. Il giovane fu notato da un ufficiale che lo presentò al maestro David Marcucci. E' proprio a seguito di quell'incontro che Caruso, cominciò a prendere le prime lezioni di canto. La sua permanenza a Rieti fu breve, ma tornò più volte, ormai celebre, a dilettare i reatini con la sua voce.



Riccardo Tesi è considerato tra i migliori artisti in Italia per la conoscenza dell'organetto diatonico ed un pioniere della musica etnica.

Anche lui, come Caruso, esattamente un secolo dopo, iniziò la sua formazione a Rieti, durante il servizio militare. Erano i primi anni '80 e in quel periodo, tra i commilitoni della caserma Verdirosi, c'era anche un valente chitarrista che rispondeva al nome di Pietro Nobile.

Riccardo Tesi
Riccardo Tesi


Pietro Nobile
Pietro Nobile

Il milanese Pietro Nobile, quando era in libera uscita, era solito portarsi dietro la chitarra ed i giardini del Vignola, diventarono ben presto, un punto di riferimento per un nutrito gruppo di giovani e di amici appassionati di musica.

In quell' ambito erano presenti militari di leva, come Riccardo Tesi, ma anche molti  ragazzi di Rieti, legati in particolar modo alle esperienze di Radio Cantaro e della nascente Radio Kampo Urbano. Tra questi ultimi, i fratelli Virginio ed Egisto Fiori, tra i curatori di queste pagine.



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                   LE BANDE MUSICALI



Le bande musicali del nostro territorio, soprattutto nei paesi e nelle località più sperdute della nostra attuale provincia, sono state numerosissime ed hanno sempre rappresentato un elemento aggregativo importante, oltre , ovviamente, a rappresentare un veicolo importante per la conoscenza e la diffusione della musica nell'intero territorio. In alcuni casi, da queste bande musicali, definite dai settori popolari semplicemente " La musica", hanno preso il via carriere folgoranti. Tra tutte vogliamo ricordare quella di Gino Marinacci, che esordì a soli 6 anni, con la banda di Cittaducale, all'epoca diretta da suo padre. Alcuni complessi bandistici della provincia sono centenari. Tra questi, ricordiamo la banda di Lisciano, a cui la  rivista Orizzonti ha dedicato un numero speciale e quella "garibaldina " di Poggio Mirteto la cui storia è intimamente legata a quella del Risorgimento Italiano ed è probabilmente, la più antica d'Europa. Nella foto accanto, alcuni componenti della banda musicale di Petrella Salto. Tra questi, con la tromba, Egisto Fiori, nonno paterno ed omonimo di uno dei curatori di queste pagine, appartenente ad una famiglia che è sempre stata in rapporto con la musica. 



I brani eseguiti dalla bande musicali locali, provenivano dalla tradizione sinfonica e da quella che potremmo definire la musica popolare di allora. Spesso i "servizi" bandistici erano prestati in occasioni di festività civili e religiose ed il repertorio veniva adattato all'occorrenza con brani che accompagnavano le processioni religiose oppure esprimevano contenuti patriottici e sociali. Se durante il regime fascista, venivano eseguite canzoni legate all'impresa coloniale o alla propaganda di regime, in altri periodi, il repertorio poteva essere, come dimostra la foto accanto, ben diverso. Contrariamente a quanto si ritenga, non erano solo le bande dell'Emilia o legate ai Circoli di Mutuo Soccorso a suonare pezzi come " Bandiera Rossa" o " L'inno dei Lavoratori". 

Nella foto in alto, lo spartito di "Bandiera rossa", facente parte del repertorio della banda musicale di Petrella Salto, nei primi anni del secolo. La scrittura delle note è opera di Sabatino Fiori, bisnonno di uno degli autori di queste pagine e componente ( tromba) della banda musicale di Petrella Salto, agli inizi del secolo passato.  



                 UN SECOLO DI BANDE


Nella stessa raccolta di spartiti, troviamo sovente, brani attribuiti a Giuseppe Bezzi, musicista tolentino dei primi del '900, a cui è dedicata l'attuale Schola Cantorum della località marchigiana.

A partire dai primi anni del 1900, quando fu costruito anche lo stupendo organo, opera dell’innovativo  Zeno Fedeli, la Schola Cantorum della Basilica di san Nicola ha formato intere generazioni di tolentinati allo studio del canto, avviando alcuni dei cantori alla professione di musicista con ottimi risultati personali.

Forse, il Bezzi o un suo allievo , è stato direttore della banda di Petrella Salto, allora in provincia de L'Aquila.



Giuliano Rossi, Direttore di Orizzonti ed originario del piccolo centro di Lisciano, alle falde del Terminillo, ha voluto dedicare alla Banda musicale del paese "Giuseppe Verdi", il volume di cui a fianco, riportiamo la copertina. La banda locale ha festeggiato nel 2011, cento anni di vita. Il libro, corredato con numerosissime foto d'epoca, è stato anche illustrato con i disegni del pittore Franco Bellardi.   

La banda di Lisciano nei primi anni '20. Al centro è riconoscibile il suo fondatore  Attilio De Francesco.

( Foto Archivio Orizzonti)

La copertina del volume di Giuliano Rossi, giornalista e direttore di Orizzonti, pubblicato in occasione del centenario della banda musicale di Lisciano.



 La banda musicale di Poggio Mirteto, considerata la più antica d'Europa, veste una divisa molto particolare. Indossa infatti, la camicia rossa garibaldina. La fanfara della località della Sabina si unì nel 1867 alle truppe di Garibaldi e partecipò da protagonista ai noti fatti risorgimentali dell'epoca.



Il filmato che proponiamo a fianco, è per diversi motivi un eccezionale valore storico. E' tratto dalla pellicola cinematografica " Il Santo Patrono", interpretata da protagonista da Lucio Dalla.

La pellicola è stata realizzata a Colle di Tora, utilizzando le persone del luogo e la banda di Ginestra Sabina. Il film, diretto da Adalberto (Bitto) Albertini, è stato girato nel 1972.