LE RADIO 


Negli anni '70 ed '80 nacquero a Rieti ed in Sabina numerose emittenti locali di natura commerciale oppure legate a partiti politici.

Nonostante ciò,  fu notevole l'incidenza di quelle che venivano definite "radio di movimento". La prima radio libera di Rieti fu Radio Cantaro. Il  direttore responsabile, a qualcuno può interessare ricordarlo, fu Paolo Gentiloni, oggi attuale ministro degli esteri e precedentemente, delle comunicazioni. 

A seguito di un blitz che provocò la chiusura dell'emittente, nel marzo 1981, molti dei redattori e conduttori dell'emittente fecero nascere Radio Kampo Urbano, ancora una volta completamente autofinanziata ed elemento di di spicco nella controcultura reatina. RKU fu un punto di riferimento anche per la scena rock locale.  Nella fascia autogestita del pomeriggio, andavano ogni giorno in onda trasmissioni presentate da moltissimi protagonisti della scena musicale locale degli anni '80.

Per più di un anno, agli inizi degli anni'90, andarono anche in onda i programmi di Radio Dada che trasmetteva quasi esclusivamente rock e musica considerata "alternativa".

Da Rieti trasmisero anche Radio Rieti 1, Radio Onda Verde, Radio Sabina, Radio Faro, Radio Antenna Spazio S, Radio Mondo, Radio Alternativa, Radio Cobra,  Mep Radio. In provincia, erano in onda Radio Alfa (Amatrice), Radio Cittaducale, Radio Colli sul Velino. Esistevano anche emittenti radio a Toffia ed in altre località della Sabina.  Tra queste ultime, non si può non ricordare Radio Roma Nord, i cui studi erano a Passo Corese.


                          RADIO LIBERE


RADIO CANTARO E RADIO KAMPO URBANO

 

La prima vera esperienza radiofonica, iniziò nell'ormai lontano 1979.

Radio Càntaro prendeva il nome da un rio che attraversa la cittadina di Rieti. E' un ruscello sotterraneo, a tratti in superficie, che bene esprime la condizione della cultura giovanile dell'epoca.

L'emittente va inserita a tutti gli effetti tra le "radio di movimento" e costituì nell'ambito dell'etere locale, un elemento importante di controcultura e controinformazione.

E' da qui che il sound dei primi gruppi punks, del reggae e poi della new age, raggiunse l'orecchio sensibile di migliaia di giovani reatini.

                Tra i concerti organizzati da Radio Cantaro ci fu quello dei "Gang".

Allora la band dei fratelli Severini era ancora "anglofona" e veniva definita "la versione italiana" del gruppo The Clash. Radio Cantaro non fu solo musica. Oltre al rock e ai cantautori più "impegnati", era possibile ascoltare programmi di approfondimento ed una rassegna stampa di quotidiani che poteva durare anche delle ore.

Gli ascoltatori partecipavano tramite la diretta telefonica, esprimendo le proprie opinioni ma anche contribuendo attivamente al finanziamento dell'emittente. Mai spot turbò il palinsesto di Radio Cantaro che si finanziava completamente grazie agli ascoltatori, speakers e collaboratori.

 

                                        Questa esperienza  terminò brutalmente il 15 di marzo del 1981 per un blitz operato con metodi stalinisti.

 

I ragazzi di Radio Cantaro non si persero d'animo e si misero subito a costruire Radio Kampo Urbano. R.K.U. però, non fu solo la mera continuazione dell'esperienza precedente ma rappresentò un salto di qualità teorico ed organizzativo. Il blitz a Radio Cantaro infatti, aveva provocato una forte radicalizzazione e una grande diffidenza verso i partiti e la politica istituzionale. 

R.K.U. fu, nelle intenzioni e nei fatti, la voce dei senza voce.

La sede di via Roma, in poco tempo, diventò meta di decine e decine di studenti, disoccupati, lavoratori ma anche di tantissimi militari della caserma Verdirosi, provenienti da regioni ed esperienze diverse. In questo senso, definire l'esperienza di R.K.U. "locale", è decisamente riduttivo. Inoltre, molti erano i rapporti con le altre radio di movimento presenti soprattutto, nel centro Italia.

La rassegna stampa e i radiogiornali , pur affrontando tematiche legate al territorio, erano incentrate sui principali avvenimenti nazionali e internazionali. R.K.U. fu un laboratorio aperto a percorsi anche molto diversi tra loro che ebbero modo di incontrarsi e modificarsi. La ricchezza delle esperienze, la vivacità creativa, la gestione assembleare e l'autofinanziamento rappresentarono il punto forte dell'emittente.

L'esperienza di Radio Kampo Urbano fu molto complessa.

All'origine della radio, ci furono almeno due anime sempre in relazione. Una era decisamente più contro-informativa e per alcuni versi più "intransigente", l'altra più poetico-libertaria. Malgrado le caratteristiche positive di quel percorso collettivo,la redazione della radio, per limiti e contraddizioni interne,ma anche forse per la "pesantezza dei tempi" mise fine a quell'esperienza durata più di due anni entrando, inconsapevolmente, nel mito. Questo non significò comunque la chiusura della radio che in forme diverse e con varie collaborazioni con altre realtà radiofoniche, continuò il suo percorso fino alla seconda metà degli anni'90. Molto importante per lo sviluppo delle bande rock reatine furono gli spazi radiofonici autogestiti che spesso non venivano condotti solo da appassionati ma dagli stessi musicisti, Tra i tanti conduttori della "fascia autogestita pomeridiana"ci piace ricordare Federico Festuccia, allora giovanissimo.

 

                  Radio Kampo Urbano, in collaborazione con il negozio di dischi "Tube" realizzò  su nastro magnetico l'unica compilation di gruppi reatini. 

 


Le esperienze di Radio Cantaro e di Radio Kampo Urbano sono state anche oggetto di studio per la realizzazione di una tesina universitaria. Alla presentazione dell'elaborato, è seguito un incontro molto interessante con gli studenti di sociologia della Sapienza di Roma, artefici di un lavoro molto attento su alcune emittenti di movimento del Lazio . Un particolare ringraziamento a Iole, autrice dell'elaborato, alla professoressa Merolla e a tutti gli studenti e le studentesse del corso. 



Nel 1985, Radio Kampo Urbano, iniziò una forte collaborazione con altre emittenti locali di Rieti e non solo.

In particolare, va ricordata l'amicizia con Radio Galileo di Terni. Furono spesso realizzati ponti radio, soprattutto in occasione di eventi speciali o durante la trasmissione " Blocco video", condotta dai ragazzi del Centro Sociale " Icaro" di Terni. Non mancarono iniziative comuni sul territorio. Nella foto, lo stand di Radio Galileo, a Rieti, durante una rassegna di concerti ed incontri, presso il chiostro di S. Agostino tenutasi nel 1987.  

Nella foto, è possibile intravedere in alto, a destra, il manifesto dei Future Memories.



                  FREQUENZE E CONCERTI 


Foto in alto :

Prima del concerto di Ivan Graziani, organizzato da Radio Rieti 1 presso il cinema-teatro Moderno. Foto pubblicata per gentile concessione dell'archivio di Radio Mondo.

Tra le tante emittenti commerciali e di partito che affollarono l'etere reatina vanno sicuramente ricordate , per la loro interessante programmazione, Radio Spazio Antenna S, Radio Mondo e Radio Onda Verde.

In queste radio, in particolar modo grazie a trasmissioni specializzate, era possibile ascoltare musica considerata allora, alternativa. In questo senso, la loro funzione divulgativa fu senz'altro rilevante.

Radio Onda Verde, Radio Mondo e Radio Rieti 1, organizzarono a Rieti anche concerti  di cantautori affermati e di altri artisti.  Radio Onda Verde tra gli altri,  portò sul palco del teatro Flavio Mandrake Som e l' allora giovanissima Patrizia Scascitelli, oggi parte importante della comunità di jazzisti italiani negli States. 



Studi di Radio Mondo.

Tra i concerti organizzati da Radio Mondo, vanno sicuramente ricordati quelli di Pino Daniele, Eugenio Finardi, Gino Paoli e Gianni Morandi.

Un momento del concerto di Pino Daniele del 1981.

Foto : Archivio Radio Mondo

RADIO MONDO RICORDA PINO DANIELE NEL CONCERTO DEL 1981 ORGANIZZATO DALLA RADIO REATINA

Sembra ieri, quando nel palasport di Campoloniano, gremito di pubblico, si esibiva Pino Daniele, in un concerto organizzato da Radiomondo il 28 novembre del 1981.

Uno spettacolo indimenticabile, Pino Daniele, attorniato da grandissimi musicisti, quali Tullio De Piscopo alla batteria, Tony Esposito e Carl Potter alle percussioni, James Senese al sax, Joe Amoruso alle tastiere, Rino Zurzolo alla chitarra, Mel Collins al basso elettrico, si esibiva con tutte le sue meravigliose canzoni, tra le quali Donna Cuncetta, Je so’ pazzo, Notte che se ne va, Putesse essere allero, Voglio di più, Napule è, Quanno chiove, Na tazzulella ‘e caffè, A me me piace ‘o blues, Alleria, Nun me scoccià, Yes I Know my Way.

Un personaggio taciturno, di poche parole, che quando saliva sul palco dava sempre il massimo.

Nella sede di Radiomondo appesi nel muro ancora i manifesti di quella splendida serata, che tutti i reatini ancora hanno impressa nella mente.

Grazie Pino, per tutte le bellissime canzoni dedicate alla tua Napoli che ci hai fatto apprezzare.

Piero Aguzzi